Il segretario del Pd lancia la controffensiva al comizio leghista.
Nell’ultima domenica prima delle elezioni Enrico Letta a pochi chilometri dal pratone di Pontida attacca il luogo del raduno leghista definendola una “provincia dell’Ungheria”. Il segretario del Pd nella piazza di Monza invita 500 sindaci dem da tutta Italia lancia accuse alla vicinanza dei leghisti all’Ungheria di Orbàn. “Noi non vogliamo che l’Italia si leghi all’Ungheria come Salvini propone di fare” annuncia Letta.
Il Pd vuole prendere esempio dall’Italia dei comuni e dei sindaci che “continuano a parlare con le persone” tenta l’assalto Letta dopo essere stato criticato per essere troppo distante dai cittadini. Parla agli indecisi in questa ultima settimana prima del voto per convincere chi ancora non sa chi votare. A Monza infatti sono presenti anche molti indecisi che vogliono ascoltare il leder della coalizione di centrosinistra che promette: “Vogliamo un’Italia nel cuore dell’Europa e fedele alle sue alleanze, all’alleanza atlantica”.
Letta richiama l’idea di Italia nel cuore dell’Europa
I sindaci sembrano più ottimisti del segretario e credono che il Pd possa farcela e ribaltare la situazione perché “non c’è nessun destino già scritto”. Letta insiste: “L’Italia non uscirà dalla crisi che sta vivendo con uno scontro tra il partito del Nord e quello del Sud. L’Italia è una e il Pd è l’unico grande partito nazionale che tiene l’Italia unita” garantisce il segretario dem.
Sull’energia “Si gioca il futuro del nostro paese” continua Letta mostrando le priorità del prossimo governo e rimarca il “negazionismo climatico delle destre”. Il segretario del Pd continua con il suo bipolarismo dividendo il mondo da una parte l’Europa che propone di tagliare i fondi a Orbàn, di cui fa parte il centrosinistra, e dall’altra chi difende Orbàn e le sue scelte, ovvero quella alleata del centodestra.